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"Volevo che le persone scoprissero che il vero segreto per essere felici è: work hard, kick ass, be kind."

CHI SONO
IL VALORE DI UNA STRETTA DI MANO

Spesso le persone mi fanno una domanda: “Luca ma tu sei davvero così come appari sui social?”. La risposta è si, assolutamente si! Quello che vedi sui social sono davvero io, con i miei pregi (tanti) e i miei difetti (pochi ovviamente), con la mia parte un po’ cazzona (divertirsi è fondamentale!) e quella più seria (ma mai seriosa!).

Non sono sempre stato così però: sono stato un ragazzo un po’ arrabbiato, ho frequentato e sono stato una compagnia che non raccomanderei alle mie figlie, non sono stato il fidanzato o il figlio perfetto. Poi però è cambiato qualcosa e sono diventato la persona che vedi ora: non sono stato folgorato sulla via di Damasco, ma ho SCELTO di cambiare. Non è sempre stato semplice essere coerente con questa decisione, ma ciò che mi motivava profondamente (e continua a farlo) era che ero follemente innamorato.

Di chi? Delle persone.


Di chi incontravo per strada e sceglieva di fidarsi di me, di chi invece non mi ascoltava nemmeno parlare e mi trattava come un venditore di fumo. Delle persone che si rimettevano in gioco nonostante fossero rimaste scottate da esperienze precedenti, ma anche di chi, pieno di paura, non riusciva a muovere un passo fuori dalla sua zona di comfort. Ogni persona che incontravo mi rispecchiava: in loro vedevo me con le mie difficoltà e i miei punti di forza, erano lo specchio che mi gridava in faccia dove migliorare e non potevo che innamorarmi di loro perché loro erano me, tanto quanto io ero loro.

Più mi appassionavo alle persone, più loro sceglievano di seguirmi: ho iniziato a tenere corsi sempre più numerosi, ad essere uno dei migliori nell’azienda in cui lavoravo, ad avere un gran numero di collaboratori che ogni settimana sceglieva di farsi formare da me.

Più osservavo chi mi era vicino e più mi convincevo che la mia scelta fosse quella giusta: loro non vedevano un ragazzo tatuato e attaccabrighe che si sfogava allo stadio, loro vedevano qualcuno che gli stava tenendo una porta aperta verso una vita migliore.

Non ho mai promesso nulla a nessuno, ma ho sempre messo me stesso, il mio vero me stesso, davanti ad ognuno di loro: non ho mai fatto finta di aver voglia di allenarmi quando non era così, non ho mai fumato mentre dicevo a tutti che faceva male, non ho mai proposto una dieta se prima non l’avessi provata, non ho mai detto a nessuno che affrontare i momenti impegnativi è facile se ci credi forte forte, ma ho sempre fatto vedere che, anche se è difficile, se credi in te stesso, ce la puoi fare, se sai dove stai andando un modo e una via la troverai sempre e se non la troverai…beh, la costruirai.

Mi sono impegnato a trasformare la mia vita perché fosse un esempio non solo per le persone vicino a me, ma anche per quelle lontane che mi vedevano solo un week end in tutta la loro vita. Volevo bene (nel vero senso della parola) a chiunque incrociasse il mio percorso: volevo il loro bene.
Ad un certo punto ho scoperto che la mia missione era essere un esempio di felicità. Volevo che le persone scoprissero che il vero segreto per essere felici è: work hard, kick ass, be kind.

Mentre ero impegnato a trasformare me stesso, dei ragazzi, dei pazzi oserei dire, hanno deciso che la mia missione gli piaceva e che volevano essere d’aiuto, volevano anche loro fare la differenza per gli altri.

Io ero focalizzatissimo e ogni mia azione era indirizzata a rendere la mia missione ancora più concreta ed era ovvio che più saremmo stati ad andare in quella direzione più avremmo fatto la differenza per un numero di persone sempre maggiore. Non sapevo nulla di come si crea un’azienda però e l’unico modo in cui ho gettato le base per costruire qualcosa con loro è stata una stretta di mano.

Ci siamo promessi che nonostante tutto saremmo andati insieme verso una direzione comune, che saremmo stati una squadra sempre e per sempre, che io sarei stato presente nei loro momenti di difficoltà e loro avrebbero fatto lo stesso con me, ma soprattutto che avremmo dedicato la nostra vita ad essere un esempio di felicità per arrivare a sempre più persone fino ad arrivare negli stadi!

Non ti so dire come, ma è successo che da quella semplice stretta di mano è nata una delle più grandi aziende di formazione italiana, quella con più sedi e attiva da più anni. Per 10 anni l’unica cosa che ci ha tenuto insieme è stata quella stretta di mano, ci siamo scelti come compagni di una missione comune e quelle persone sono diventate la mia famiglia. Abbiamo riso insieme, abbiamo pianto di gioia e a volte di tristezza, abbiamo giocato come dei bambini, ci siamo gridati addosso in momenti di rabbia, ma poi abbiamo sempre fatto la pace. Abbiamo visto nascere i nostri bambini e i nostri genitori “cambiare dimensione”, abbiamo festeggiato insieme i grandi e piccoli successi e ci siamo sorretti l’un l’altro le volte in cui siamo caduti. Abbiamo imparato a volerci bene quando siamo vicini, ma soprattutto a farlo quando siamo lontani, perché le distanze, quando ami forte, non esistono.

Loro sono uno dei miei successi più grandi, sono la mia impresa, sono ciò che mi ricorda ogni giorno perché ho scelto di dedicare la mia vita a questa missione: perché le relazioni che crei sono la base di ogni impresa degna di essere raccontata nella nostra vita.

Io oggi posso dire di avere una vita fantastica e mi rendo conto che tutto è partito da queste relazioni che ho costruito con impegno. Ora voglio condividere tutto quello che ho imparato sulle relazioni, voglio “passare il favore” in tutti i modi che conosco perché desidero che anche tu un giorno (spero non troppo lontano) possa dire di aver realizzato un’impresa straordinaria partendo dalla costruzione di relazioni fantastiche.

Ti posso garantire una cosa: in questo percorso tu non sarai mai solo. Io, anche se non ti conosco, anche se magari ci siamo solo incrociati ad un corso, se non ci siamo visti mai o se non siamo mai nemmeno stati nello stesso CAP, farò sempre il tifo per te, SEMPRE!